venerdì 27 febbraio 2009

Kit Guillows P51Mustang

L'unica esperienza di kit in balsa da me posseduta risale tipo a vent'anni fa ed il risultato è stato disastroso, la fusoliera e le ali erano "imberlate" e l'aereo non avrebbe mai potuto fare dieci metri dritti.
Tuttavia l'esperienza mi aveva lasciato la voglia di riprovare, cosa che non avevo mai più fatto anche a causa del che tali modelli hanno avuto un calo di vendite, almeno nella mia zona, e non se ne trovavano.
Un giorno visitando un negozio di modellismo la mia vista è caduta su questi kit che mi fecero ricordare la mia avventura e visto il prezzo basso mi presi subito questo bellissimo P51 Mustang.
Dall'acquisto alla costruzione sono passati quasi due anni, avevo bisogno di ispirazione ma alla fine l'ho trovata ed in un paio di giorni l'ho finito e stavolta il risultato, anche se non perfetto, mi ha soddisfatto abbastanza.
Nel kit si specificava di non colorare il modello se si aveva intenzione di impiegarlo per il volo, tuttavia per me che ho sempre fatto modellismo statico, vederlo così tutto grigio era un peccato e non ci ho pensato troppo a colorarlo.
Alla fine mi rimaneva solo di attaccarci le decal che non erano proprio decal ma solo delle stampe su un pezzo di carta da tagliare ed incollare.
Devo dire che l'unico neo del kit Guillows sono proprio queste "decal" che mi sono rifiutato di applicare e non avendone di idonee e per non lasciare il modello "nudo" mi sono messo a creare delle mascherine su campione delle decal per poter poi dipingere le insegne direttamente sull'aereo proprio come fanno nella realtà. E' stato il lavoro più difficile di tutto il kit ma alla fine il risultato è stato sempre migliore delle decal di carta.
In più ho rifatto con un lamierino di alluminio quei due pannelli presenti sulla pancia del muso che riportano dei fori e che nel kit erano presenti tra le decal, anche stavolta il risultato non è male anche se una volta incollati al loro posto si vede il rilievo dei bordi sulla fusoliera.
Altre modifiche rispetto al kit originale sono state la fresatura della balsa per creare i fori in corrispondenza delle prese d'aria una sotto il naso dell'elica e l'altra sotto la pancia in quanto in origine tali fori non previsti erano simulati da due decal nere. Ed infine ho incollato al bordo della presa d'aria sotto il naso un bordino fatto con l'avanzo del tondino metallico presente nel kit per fare i carrelli, questo perché in un volo di prova l'aereo è atterrato sbattendo proprio lì e si era rovinato abbastanza, ora nonostante ci abbia sbattuto più volte l'area non soffre di danneggiamenti.
Non ho rifinito il modello con i portelli dei carrelli, con l'antennina dorsale né con il ruotino di coda da fare con due cerchietti di balsa in quanto parti che si sarebbero rotte subito ai primi voli.
Alla fine come secondo balsa kit il risultato non è poi male e decolla da solo anche se si alza solo di circa tre metri e poi plana atterrando.
Consiglio tale kit per la qualità sia dei materiali che del progetto ma procuratevi delle vere decal in quella scala a meno che non vogliate dipingerle ed un ruotino di coda in plastica.
A voi le immagini...

Ibanez RG370 DX e Fender Frontman 25R

Che fantastica accoppiata!!!
Sono sempre più del parere che ogni chitarra vada d'accordo con determinati ampli rispetto che con altri. La cosa è soggetta a gusto personale tuttavia devo dire che l'Ibanez RG370 DX con i suoi INF3, INFS3 ed INF4 di serie suona proprio bene con il Frontman 25R.
L'ampli ha il pregio di avere un volume molto forte ma anche a bassi volumi rende bene ed ha un riverbero fantastico che però imbottiglia gli alti a valori alti soprattutto sul clean.
Il sound risultante regala un clean ottimo e cristallino e con il selettore della chitarra nelle posizioni 2 e 4 ci si avvicina molto alle sonorità strato in quanto i due humbuckers si splittano in single.
Per quanto riguarda il canale drive dove uso solo le posizioni 1 e 5, qui si sente la potenza dei due humbuckers ed il sound consente di suonare bene ogni cosa dal Rock all'Heavy Metal ed in quest'ultimo caso se si mettono i medi a zero allora si è a cavallo con un suono bello compresso.

Fender Frontman 25R

Dopo l'acquisto della RG370 DX mi serviva un nuovo ampli che consentisse spostamenti pratici e che avesse clean e drive con riverbero per suonare anche a volumi da camera ed il tutto per una cifra che non superasse i 130 euro.
Ovvio che si dovesse trattare di un solid state ma non avevo proprio idea di cosa cercare, io mi ero nichilizzato sui marshall JCM800/900 e l'unico transistor da me posseduto è stato un piccolo YAMAHA GA-10 con clean e drive e con il quale si riusciva ad avere un sustain ed un distorto non schifoso e gracchiante solo con un pedalino BOSS SD-1. Da notare che il prezzo del pedalino supera quello del solo ampli.
Tenendo sempre conto dei limiti del cono da 7" presente, il suono rimaneva comunque fino e privo di qualsiasi tipo di profondità
Con questa esperienza alle spalle e considerando che il GA-10 l'avevo pagato 69 euro in un centro commerciale, non mi aspettavo di certo grandi cose con un max di 130 euro.
Bene, sono andato qui, così non faccio pubblicità e lì, tra i vari ampli presenti, il bassista (il commesso alto col capello biondo lungo) mi ha indirizzato su dei Fender Frontman dicendo che suonavano proprio bene.
Il look del Frontman colpisce subito per lo stile vintage tipo Black Face.
Subito chiedo di provarne uno da 15W, bello piccolo e pratico con tutti i requisiti che cercavo e con in più due entrate Left e Right per sorgente audio esterna.
Per sentire se rispettava il famoso pulito Fender, l'ho provato con una Strato messicana che c'era lì ed il risultato mi è piaciuto, poi, con una ibanez di cui non ricordo il modello con due humbuckers ma quando ho messo il canale drive, con il drive al max, appena si alzava troppo il riverbero, tipo 3-4, si sentiva un fischio fortissimo continuo, sembrava un'interferenza col riverbero.
Chiamo il bassista e glielo faccio notare e lui dopo aver provato ha confermato questo difetto che tra l'altro avevano tutti i 15R presenti in negozio.
Così per curiosità proviamo allora se il 25R riportava lo stesso problema. No, questo era ok, stesse caratteristiche con in più il jack per footswitch ed un suono più profondo.
Alla fine l'ho preso con l'aggiunta di 50 euro alla cifra max che volevo spendere.
Tutt'ora lo ritengo un ottimo acquisto che tra l'altro sta mantenendo il suo valore.

giovedì 26 febbraio 2009

HP C5280 All-in-One e Linux

Un problema che ho avuto e che per fortuna ho risolto grazie ad un blog è relativo alla stampante C5280 di HP sotto Linux. Premetto di essere un utente UBUNTU al momento ancora 8.04 a 64bit ma la distribuzione Linux non è fondamentale.
La stampante viene riconosciuta istantaneamente, inserisci l'USB nel PC e via. Stampa perfettamente, scansiona bene con Sane e gli slot di memory cards sono riconosciuti correttamente, per quanto riguarda le funzioni di manutenzione tipo pulitura ed allineamento testine queste le si effettuano direttamente dalla stampante e non via software dal PC.
L'unica funzione per cui manca un software di gestione che HP non offre per ambiente Linux è la stampa su CD/DVD printable.
A dire il vero tale funzione HP non la offre neanche per altri SO ma nella scatola si trova un CD di installazione di Roxio express labeler che permette di sfruttare la stampa su dischi ma solo per sistemi MS e Mac.
Sotto Linux bisogna crearsi un modello di determinate dimensioni con all'interno la circonferenza che segna il limite entro cui collimare la nostra etichetta perché poi venga stampata correttamente sul disco.
Bene vi evito la fatica, scaricate pure il file .odt per OOo da qui. Questo comprende già una mia label e per rimuoverla fate tasto destro sull'immagine-> rimuovi, per aggiungerne un'altra andate su insert->picture->file/scanner e poi l'immagine potrà essere adattata e collimata.
Importante!
Prima di importare un'etichetta, cercate di ritagliarla il più possibile così da avere l'immagine rotonda in un riquadro i cui lati siano il più possibile tangenti all'immagine, questo vi consentirà di collimare l'immagine nel template con più margine, al contrario l'immagine potrà non collimarsi.
Per vedere il cerchio di riferimento durante la centratura fate tasto destro sull'immagine e portatela in backgroud.
Last but not least, il template dà un riferimento entro cui la stampa è corretta, si può sbordare fino a raggiungere in stampa il riempimento completo del disco senza lasciare alcun bordino bianco al margine esterno tuttavia nel mio caso la stampante lascia in alto una piccola fettina di superficie non stampata. Penso sia un limite della stampante e non del nostro template...
Per informazione il Roxio fornito a corredo lascia un bordino secondo me abbondante e la stampa non mi sembra neanche proprio centratissima...
I limiti interni di stampa non sono presenti nel template in quanto variano a seconda del supporto. Anche se la parte trasparente del disco sarà stampata, ciò non sarà un problema, l'inchiostro si rimuove facilmente con della carta igienica, attenzione a non tirare l'inkiostro sulla parte buona altrimenti otterrete sbavature, pulite in senso rotatorio rimanendo con la carta sulla parte trasparente.
A lavoro ultimato lasciate asciugare. La stampa sarà abbastanza delicata, per ovviare a ciò consiglio l'acquisto di una bomboletta spry di vernice trasparente semi lucida da spruzzare come protezione (sconsiglio la lucida e l'opaca). Questa operazione se ben fatta donerà all'opera un look veramente professionale.
Ringrazio per la mia esperienza Andrea LAZZAROTTO dal cui blog ho scaricato i primi template.

Xké bloggo?

Semplicemente xké quando ho avuto dei quesiti, molte risposte le ho trovate nei blog.
Molte risposte le si trovano anche nei forum specializzati ma lì, se hai altri quesiti, ti devi registrare. Non che sia un problema registrarsi, soprattutto se l'argomento del forum è di interesse o consiste in una passione personale, ma ho trovato molto più  comodo e veloce postare nei blog dove un'iscrizione non è richiesta, al massimo lasci la tua mail.